LE MOTIVAZIONI
Il progetto del “Bosco della Memoria” realizzato in località ALBERÉ nel Comune di TENNA, nasce durante mesi che sono succeduti al tragico passaggio della tempesta VAIA nell’ottobre 2018. I danni agli edifici e soprattutto alla vegetazione boschiva sono stati molteplici e la popolazione trentina tutta si è da subito impegnata in maniera encomiabile in una gara di solidarietà per la ricostruzione delle molte aree devastate.
LA SEZIONE ALPINI DI TRENTO
La Sezione di Trento dell’A.N.A., sempre presente sul territorio provinciale, ha ritenuto fin da subito che la situazione richiedesse un intervento diretto ed attivo; proprio in quel periodo era in corso la campagna per la distribuzione dei panettoni natalizi solidali promossi dalla Sede Nazionale e quindi il consiglio direttivo sezionale ha deliberato di impiegare i profitti ottenuti dalla cessione di panettoni in progetti di ripristino e riqualificazione delle aree maggiormente colpite dalla tempesta Vaia. La campagna si chiamava “L’Alpino adotta un pino” e fin da subito ha avuto un grandissimo successo, tanto che, oltre al progetto “Bosco della Memoria” la Sezione ha potuto finanziarne altri promossi dai gruppi alpini del territorio
IL BOSCO DELLA MEMORIA
Assieme a tutti gli interventi di ripristino delle aree danneggiate, La Sezione di Trento aveva il desiderio di realizzare un parco dedicato alla memoria, proprio in una delle zone colpite dall’evento meteorologico, e dopo varie valutazioni e ricerche è stata scelta la pineta di Alberé di Tenna, dove da molti anni è presente la Baita del gruppo Alpini di Tenna, con accanto una piccola chiesetta in legno con un monumento in ricordo dei caduti di tutte le guerre, un luogo particolarmente colpito dalla tempesta Vaia e già molto significativo per la Sezione. La pineta di Alberé era già un luogo molto frequentato dalla popolazione locale e dai turisti.
Quindi, dopo i primi contatti con il comune di Tenna e il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, viene incaricata per la redazione di un progetto preliminare l'ingegnere Debora Cont, la quale avrebbe docuto inserire in ciò che era rimasto del bosco, un percorso pedonale, lungo il quale sarebbero state installate delle opere provenienti dalle 19 Zone del Trentino in cui sono suddivisi i gruppi sezionali. Gli Alpini trentini hanno accolto fin da subito la richiesta e si sono attivati per la realizzazione dei manufatti. Anche altre realtà hanno accolto questa iniziativa e quindi altre opere sono state realizzate dall’Associazione Forestali, dalla Protezione Civile ANA (Nu.Vol.A.), dal Comune di Tenna e dalla Sezione stessa.
LA DESCRIZIONE
Il percorso è lungo 480 metri, lungo il quale, ai lati, si possono ammirare i 23 manufatti realizzati da artisti trentini. Oltre al percorso sono stati mesi in sicurezza i due belvedere, già esistenti ma danneggiati dalla tempesta, che si affacciano sul sottostante Lago di Levico. Infine, nel grande prato sotto la baita del Alpini, è stato realizzato un anfiteatro naturale che può ospitare fino a 150 persone con un fondale di legno, ed un portale d’ingresso al percorso pedonale, sempre in legno, realizzati dall’artista Marco Nones.
CONSIDERAZIONI FINALI
Tutti i lavori sono stati eseguiti in parte da imprese locali ed in parte con mano d'opera gratuita fornita prima di tutto dagli Alpini del Gruppo di Tenna, ma anche da molti Alpini provenienti dai gruppi della Zona dell'Alta Valsugana.
Terminati i lavori, tutta l'area è stata riconsegnata al Comune di Tenna, che ne è proprietario, perché possa tornare ad essere usufruita dalla popolazione del luogo prima di tutto, ma anche dai turisti.
Gli Alpini trentini ringraziano il Comune di Tenna ed il Corpo Forestale della Provincia di Trento e a tutti coloro che hanno sostenuto la realizzazione di questa realtà, per la grande disponibilità dimostrata. Oggi, grazie a tutti loro un sogno è diventato realtà, e si chiama “Bosco della Memoria”.
AUTORE: EGIDIO PETRI (SEGONZANO)
In questa opera, l'autore ha voluto evidenziare come, in presenza di eventi naturali catastrofici che possono colpire anche l'uomo, gli Alpini sono sempre in prima linea, rimboccandosi le maniche, senza porsi limiti nello sforzo, anche a rischio della propria vita.
Con le figure emblematiche dell'Alpino, dell'aquila e dell'albero spezzato si mette in metaforicamente in evidenza la volontà di resistenza per favorire la nuova ripartenza.
Visita il Bosco della Memoria. Clicca QUI per le indicazioni.