Guido Poli

(dal libro Alpini una famiglia)

 

Guido Poli nasce a Mattarello di Trento il 31 marzo 1894. Frequenta il Ginnasio di Trento, l'Istituto Tecnico di Rovereto e nel 1914 sostiene ad Udine l'esame di maturità. Lo scoppio della guerra lo coglie mentre frequenta l'Università di Bologna, dove era iscritto alla facoltà di scienze chimiche. Arruolatosi come volontario, viene avviato alla Scuola Militare di Modena e ne esce il, l0 dicembre 1915 con il grado di aspirante ufficiale. E assegnato al I Rgt. Alpini Battaglione Val Tanaro, operante nella zona di Pontebba e Sella Prevala. Partecipa ai fatti d'arme del Kucli e del Rombon e nel 1916 a quelli di Monte Rosso.

Giunto dai Comandi Superiori l'ordine di ritirare dal fronte tutti gli irredenti, Guido Poli chiede di rimanere allo stesso reparto e la sua domanda viene in parte accettata. Viene infatti trasferito al comando delle salmerie del Battaglione, ove continua il suo servizio con il nome di Mario Guidi.

Intanto il Comando Supremo stabiliva di espugnare l'importante posizione dell'Ortigara, che in mano alle truppe nemiche costituiva un pericolo incessante per il mantenimento delle nostre posizioni in Val Calmarara, in Val d'Assa e per la difesa dell'Altipiano dei Sette Comuni.

I preparativi per la grande battaglia seguono nel mese di maggio e fino al l0giugno, quando un grande bombardamento aereo e delle nostre artiglierie pesanti batte le posizioni nemiche ed apre la marcia alle fanterie. Anche il Battaglione Val Tanaro viene fortemente impegnato. Raggiunta la cima, piazza le proprie armi, ma è fatto oggetto ad una violenta reazione del nemico. Il giorno 20 giugno, Guido Poli viene ferito alla clavicola sinistra, ma si rifiuta di lasciare la posizione, finché un proiettile dell' artiglieria nemica non lo uccide. .

 

Alla sua memoria viene concessa la Medaglia d'Oro al valor militare con la seguente motivazione:

Guido Poli - tenente 

 

Volontario di guerra e destinato ad un servizio di seconda linea, siccome cittadino di province irredente, chiese ed ottenne di ritornare ai reparti di prima linea. Durante 1'attacco a fortissima posizione nemica, raggiunse tra i primi la trincea avversaria, iniziandovi tosto i lavori di rafforzamento. Ferito al petto e medicato, sebbene in condizioni di potere essere inviato in luogo di cura, ritornò invece volontariamente presso il proprio reparto in trincea, dove sotto un violento bombardamento perdette gloriosamente la vita nella giornata stessa, mentre dava ai suoi dipendenti esempio di amore patrio e di alte virtù militari.

 

Monte Ortigara, 19-20 giugno 1917.